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Il castello della signora del falco – con i bambini a Rocca Calascio

21 Giu

I non più giovanissimi ricorderanno un vecchio film, che all’epoca ebbe un discreto successo, con un Rutger Hauer in splendida forma  e una Michelle Pfeiffer (a mio giudizio ovviamente) mai più così bella.

Il film si chiamava Ladyhawke (la lady falco appunto) e raccontava di una bellissima ragazza (Isabeau/Michelle Pfeiffer) vittima di una crudele maledizione:  di giorno si trasformava in un falco e di notte ritornava se stessa.

Isabeau era innamorata di un capitano di ventura (Navarre/Rutger Hauer) che, vittima della stessa maledizione, di notte si trasforma in un feroce lupo  nero. I due erano quindi destinati a non incontrarsi mai nella loro forma umana!

Vi consiglio senz’altro la visione del film insieme ai vostri figli: è avventuroso e romantico insieme, dunque non deluderà nè maschi nè femmine (se invece volete un’anteprima della trama, leggete questo articolo su Wikipedia).

Ma soprattutto vi consiglio una gita in uno dei luoghi in cui il film è stato girato: il castello di Rocca Calascio, in Abruzzo.

Per arrivarci dalla A24 uscire a l’Aquila Est e poi proseguire per Sulmona e poi per Barisciano. Superato questo proseguire per S. Stefano di Sassanio e infine Calascio. Qui seguire le indicazioni per la Rocca.

Il posto è veramente colmo di un fascino magico: diroccato ma perfettamente visitabile, dalle sue finestre si vede tutta la lunare piana di Campo Imperatore. Arrivarci non richiede alcun impegno fisico: si parcheggia infatti a pochissima distanza. Ed i bimbi saranno estasiati, soprattutto se potranno rivivere le atmosfere del film!

Se volete saperne di più, nell’interessante sito icastelli.it c’è un’ampia descrizione del castello e della sua storia, oltre ad un elenco di tutti i castelli d’Italia!

Da segnalare che nel vicino borgo di Rocca Calascio due romani in fuga dalla città hanno messo su un meraviglioso albergo, il Rifugio della Rocca, ristrutturando mano a mano alcuni degli edifici diroccati con dettagli decisamente di pregio. In ogni camera ci sono caminetto, vasca idromassaggio, pietre e travi a vista…nel piccolo ristorante annesso si mangia benissimo e per i musicofili è spesso possibile assistere a concerti di musica da camera.

Rocca Calascio può essere punto di partenza per passeggiate in zona (per esempio si può arrivare al Rifugio Duca degli Abruzzi,dal versante di Campo Imperatore) o per un giro turistico in macchina, visitando alcuni dei borghi della zona, fra cui Castel del Monte, che si vede nel film.

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La neve…ad agosto

26 Mag

Per i bambini amanti della neve, cioè più o meno per tutti i bambini, ecco un luogo imperdibile: si arriva fino a Campo Imperatore (Gran Sasso) e di percorre la strada che lo attraversa e che è apparsa in tante pubblicità.

Arrivati al bivio per Santo Stefano di Sassanio si segue una sterrata  costeggiante l’acquedotto e poi si parcheggia e si inizia a camminare sempre seguendo l’acquedotto, attraversando un “fiume di ghiaia” e fino ad arrivare al casotto dell’acquedotto, in direzione Monte Prena e Monte Infornace. Il percorso, soprattutto se fa caldo, è abbastanza faticoso, ci sono anche continui piccoli saliscendi caratteristici della conformazione del suolo. Si arriva quindi alle pendici del canalone Infornace (o a Y), che percorso interamente arriva fino al Prena.  I canaloni si vedono anche a occhio e aiutano a manternere la direzione.

E questo è un vero luogo magico per i bambini: la neve qui rimane fino a tardissimo, luglio e a volte anche agosto. E c’è un ruscelletto formato dalla neve sciolta presso il quale ci si può fermare per un bellissimo pic nic. E poi c’è la neve! Per i più avventurosi si può proseguire un po’ sulla neve, ma attenzione, se si vuole andare più su è un percorso riservato ad esperti, muniti di attrezzatura adeguata (piccozza, ramponi, ghette, etc). Non prendetelo alla leggera.

Ecco qualche link:

http://www.lagagransasso.it/gs/m_infornace.htm: una spiegazione dettagliata su come arrivare e sul percorso

http://www.youtube.com/watch?v=_qAxqzBirxM: un video, il canalone si scende anche in snowboard!

http://abruzzomolisenatura.forumfree.it/?t=24081082: una descrizione accurata del percorso con tante belle foto!

Il borgo incantato

26 Mag

A 45 minuti da Roma, percorrendo la A24 e uscendo a Valle del Salto, si raggiunge (dopo una sterrata percorribile tranquillamente anche con macchine normali) il meraviglioso borgo di Cartore. Di origine romana, è stato recentemente restaurato e anno dopo anno nuovi casali vengono recuperati. Appena arrivati c’è un prato meraviglioso, enorme, tutto fiorito e con i grilli che cantano anche di giorno. Si possono prendere in affitto i singoli casali o anche tutto il borgo, per gruppi numerosi. Bisogna rivolgersi al comune di Borgorose.

Anche senza pernottare, ci sono tavoli e uno spazio in cui accendere un fuoco e fare una grigliata (molto rustica).

E tutto attorno, ci sono le montagne della Duchessa. Boschi a perdita d’occhio, prati, piacevoli sterrate.

Da Cartore si parte per andare nel Vallone di Teve (recentemente riaperto dopo il periodo di chiusura totale causa pericolo frana – ora agibile dal 1 giugno al 1 ottobre), che soprattutto nella parte iniziale è pianeggiante e quindi adatto ai bambini, anche non troppo grandi. Noi una volta abbiamo visto un intero branco di cinghialotti, nel qual caso occhio, possono essere pericolosi!

Sempre da Cartore si può anche andare verso il lago della Duchessa, sia per il vallone di Fua (faticosissimo e con tratti moderatamente esposti, 1000 mt di dislivello che non mollano mai, ma rapido), sia per le Caparnie (percorso jeeppabile, meno faticoso ma più lungo, sono 4 ore e sempre 1000 mt di dislivello). Andando verso le Caparnie c’è ovviamente la possibilità di fermarsi prima, ci sono dei bei valloncelli. Per il vallone di Fua invece non ha senso fermarsi prima di aver comunque superato la parte più faticosa.

La sola visita a Cartore, con permanenza nel prato e quattro passi per le sterrate, è veramente per tutti, e dei bimbi minimamente amanti della natura troveranno il posto irresistibile, soprattutto in periodo di fioritura. Le passeggiate invece sono per pupi (e per genitori) allenati e motivati!

Lungo il fiume con i pupi – Le sorgenti dell’Aniene

29 Nov

Questo autunno 2011 è veramente incredibile: se c’è il sole escono delle giornate quasi primaverili, tiepide e piacevoli.

Allora perchè non sfruttare gli ultimi scampoli di autunno facendosi una bella passeggiata? Questa che vi propongo l’abbiamo fatta più volte, è adattissima ai bambini in quanto è quasi del tutto in piano o in lieve pendenza, fino ad un certo punto in cui si impenna, ma ovviamente arrivati lì ci si può fermare.

E’ tutta lungo un piacevolissimo fiume, con prati tutto attorno, per cui per i bambini, che si sa quanto amano l’acqua, è fantastica. Da farsi prevedendo tempi larghi per le soste in riva al torrente quindi, altrimenti dov’è il divertimento?

Il fiume e il bosco in autunno - by Ostello il Lescuso

Il punto di partenza si raggiunge recandosi in località Fiumata, vicino a Filettino. Per chi viene da Roma si fa l’A1 in direzione Napoli, si esce a Fiuggi, si seguono le indicazioni per Filettino. Da Filettino si percorre la provinciale Trevi-Filettino per circa due Km fino a trovare il bivio per Fiumata (dove c’è anche un camping). Si imbocca la strada fino a trovare un bar con annesso allevamento di trote, accanto al quale si parcheggia.

Si cammina poi lungo il fiume, senza pericolo di perdere la strada, fino a che si vuole. I più arditi possono arrivare fino in cima al monte Tarino, ma a quel punto sono quasi 500 mt di dislivello.

Lungo la via si incontrano quasi sempre mucche lasciate brade e se si va in primavera invece che in autunno, ci sono anche numerosi bellissimi alberi di maggiociondolo in piena fioritura!

L'albero delle fate?

In montagna con i pupi: il rifugio La Vecchia (monte Soratte)

16 Nov

lungo il sentiero si possono ammirare gli stupendi colori dell'autunno

Image: chrisroll / FreeDigitalPhotos.net

Per chi viene da Roma è facile raggiungere il punto di partenza di questa stupenda passeggiata: si fa l’A24 e poi l’A25 fino a Ovindoli, si prosegue verso Rovere (che è a 5 minuti da Ovindoli), si individuano i Campi sportivi, li si costeggia e poi si prende una stradina sulla destra, che passa accanto al campo di calcio. Si parcheggia appena prima di un bivio, accanto al lato lungo del campo di calcio.

Andando dritti, per una sterrata, si va verso Ovindoli. Voi invece dovete andare a sinistra, attraversando una specie di ponticello, e poi girare subito a destra, passare accanto ad una casa e subito prendere un sentiero sulla sinistra, che sale su per il costone.

Da lì è tutto segnato, ma attenzione perchè dopo essere passati accanto ad una paretina rocciosa sulla sinistra, c’è un bivio: il cuore vi porterebbe a sinistra, invece dovete andare dritti e poi tenervi sulla destra, fino ad uscire in poche falcate dalla faggeta.

Si continua facendo attenzione a non perdere i segni (gialli e rossi, bianchi e rossi, solo rossi…) perchè come al solito in Appennino da un segno ogni metro si passa al nulla totale per poi riprendere misteriosamente dopo un poco…e in circa un’ora e mezza di arriva al rifugio, che appare così:

Il rifugio La Vecchia (o la casa degli elfi?)

Image: CAI Celano

Per una descrizione più dettagliata del percorso si rimanda a Bambini in Appennino (edizioni il Lupo).

La passeggiata è facile, con poco dislivello, in ambienti stupendi e vari (boschi, pianori carsici, volendo proseguendo si può anche arrivare in vetta al Sirente!), mai pericolosa: per chi ama immergersi nella natura con i bambini un vero must, da provare sia in autunno, per i meravigliosi colori dei faggi dorati, sia in primavera, per ammirare le fioriture.

Per i più “coraggiosi” si può fare anche in inverno, ma con bambini più grandi, perchè camminare nella neve come sappiamo può essere assai faticoso.

Io sono andata in autunno, con mia figlia di 5 anni, che è comunque abituata a camminare ma che se l’è cavata ottimamente. Il tempo ufficiale è un’ora e mezzo per andare, con i pupi direi che andrebbe raddoppiato per permettere soste e pause varie (mangiucchiare qualcosa, sono stanca, raccogliere foglie, funghi, bacche…).